venerdì 24 luglio 2015

Luoghi Infestati!

Abbiamo parlato la volta scorsa degli Yurei, essi tendono a rimanere nel posto in cui il corpo è deceduto, rendendo quel luogo infestato. Questo succede in genere tra le 2 e le 3 di notte, tempo in cui il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti è più sottile, un pò come la mezzanotte per noi!
Ho fatto ricerche su svariati posti infestati e inquietanti presenti in Giappone...pronti per il tour dell'orrore? 

La residenza Himuro!
E' situata appena oltre la città di Tokyo e viene definita uno dei luoghi più infestati del Giappone!
Si dice che il palazzo abbia assistito ad uno degli omicidi più raccapriccianti. La famiglia Himuro partecipava ad uno strano rituale scintoista "Il Rituale dello Strangolamento" che serviva per sigillare il cattivo karma all'interno della terra, ogni mezzo secolo. Si diceva che il karma cattivo emergesse a dicembre ( o semplicemente a fine anno) e perciò veniva scelta una fanciulla dal padrone di casa al momento della nascita e veniva fatta rinchiudere, in modo da non farle avere alcun contatto con il mondo esterno, per evitare che venisse contaminata fino al momento del rituale.

Il giorno del il Rituale dello Strangolamento, la fanciulla veniva legata da corde sulle caviglie, polsi e collo. Le corde erano legate a loro volta a buoi o cavalli per strappare le membra dal corpo della ragazza. La famiglia Himuro credeva che con questo sacrificio il male sarebbe stato cacciato per un altro mezzo secolo, fino a quando il rituale doveva essere ripetuto.
Nel corso dell'ultimo Rituale, si dice che la fanciulla si fosse innamorata di un uomo che cercò di salvarla dalla morte. Questo "legame", aveva contaminato il suo spirito e rovinato del tutto il rituale. Dopo aver appreso che la fanciulla era innamorata, nel timore di quello che presto sarebbe accaduto, il maestro prese la spada e assassinò brutalmente tutti i membri della sua famiglia, dopodichè si lasciò cadere sulla sua stessa lama.
La leggenda locale vuole che le anime della famiglia assassinata vagano nella villa per tentare di ripetere il rituale fallito con chiunque entra nell'edificio abbandonato. Sono stati visti comparire schizzi di sangue sulle pareti della casa, come se la lama di una spada avesse da poco tagliato la carne. Molti hanno riferito di aver visto spiriti e apparizioni vestiti completamente di bianco, lavare panni e preparare il terreno per il rituale.



Akasaka Mansion
In Giappone sono popolari le magioni in cui si affittano stanze per studenti e turisti. Una di queste pare sia anche popolata da spettri e da strani fenomeni inspiegabili.
SUZUKI_Swift_ShortArticles_2012_AUG_stregati_04a.jpgEsiste una magione a Tokyo che a detta dei vari ospiti pare sia infestata. Si tratta di Akasaka Mansion, una struttura storica che ospita migliaia di turisti e studenti. Gli ospiti spesso riferiscono di vedere spettri ai piedi del letto, fermi a fissarli. Più frequenti sono i repentini abbassamenti della temperatura nelle stanze e di nebbioline bianche fluttunati che entrano dai condotti d'aria o dall'impianto di aereazione dei locali. C'è chi racconta di essersi sentito accarezzare la testa mentre stava dormendo ed una signora ha testimoniato di essere stata trascinata dal letto fino al lato opposto della stanza, riportando graffi sulla schiena a testimonianza dell'accaduto.
Nonostante le numerose testimonianze, Akasaka Mansion continua ad affittare le proprie stanze ad ospiti spesso ignari di questa leggenda, che puntualmente, almeno uno su cinque, testimonia fatti insoliti.


Castello Himeji
E' stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1993. E’ il più grande dei 12 castelli feudali esistenti in Giappone, il più visitato dai turisti, il meglio conservato e il più interessante da un punto di vista costruttivo, perchè è un tipico esempio della cultura e dell’ingegno architettonico giapponese. Conosciuto anche come “castello dell’airone bianco”, per via della somiglianza delle mura bianche all’immagine di un airone che spicca il volo, il castello sorge su un’altura dominante la città. 
Pozzo di Okiku
Il fascino di questo vecchio castello ha fatto si che leggende, storie di fantasmi, aneddoti, fossero ambientate all’interno delle sue mura. Come per esempio la storia del fantasma di Okiku, una serva che per caso venne a scoprire che un dipendente del signore stava tramando per ucciderlo. Il complotto fu smascherato ma il cattivo riuscì a vendicarsi facendo incolpare la ragazza di aver rubato un prezioso piatto. Okiku fu torturata a morte e il suo corpo fu buttato in un pozzo, il pozzo di Okiku e , sentite un pò, da qui prende ispirazione il film di The Ring e molte delle altre storie incentrare su donne dai capelli lunghi e neri!



E dulcis in fundo, la Foresta del suicidio!
Aokigahara è una foresta che si trova alla base del monte Fuji, il celebre vulcano giapponese. La traduzione letterale di Aokigahara è "Il mare di alberi", sebbene abbia dimensioni limitate. Essa è caratterizzata da tante grotte vulcaniche di difficile accesso, inoltre è una foresta fitta e difficile da attraversare, scura e umida. La foresta tuttavia non è nota per il suo ecosistema ma bensì per il numero di suicidi che ogni anno avvengono nella zona. Si può stimare una media di 30 suicidi ogni anno on un picco nel 2007 in cui sono stati trovato 78 corpi. 

Sebbene i suicidi negli ultimi anni siano dovuti soprattutto alla crisi economica che ha decimato i posti di lavoro riducendo sull'astrico molte famiglie giapponesi, Aokigahara sembra essere da sempre il posto ideale per togliersi la vita: fin dal passato è stata circondata da un'aura di mistero, già dal XIX° secolo molti contadini poveri si addentravano nella foresta per commettere suicidio, allo scopo di lasciare la prole con più cibo ed incrementare la speranza di sopravvivere della famiglia.Dagli anni '50 oltre 500 uomini d'affari non hanno fatto ritorno dalla foresta. 
Ma perché proprio questa foresta?
Uno dei motivi sarebbe quello di morire ai piedi del Monte Fuji che è considerata sacra e popolata da divinità e probabilmente molte persone desiderano togliersi la vita in quel luogo nella speranza di far parte del mondo mistico della mitologia giapponese locale. Un'altra ragione sarebbe prevalentemente "tattica": la foresta è fitta ed intricata, il groviglio di alberi non lascerebbe sfuggire alcun suono, lasciando i suicidi liberi di togliersi la vita senza che nessuno possa correre in loro aiuto.

Il record di suicidi di Aokigahara è secondo al triste primato del Golden Gate Bridge di San Francisco. Ed è proprio per questo numero di morti che si dice che Aokigahara sia popolata da spettri malvagi ed anime di defunti. Infatti, questa foresta, è considerata una dei luoghi più infestati del Giappone. Una marea di spiritisti hanno visitato la foresta, affermando che all'interno di essa si possa percepire un'energia malvagia, per l'accumulo di sofferenza nel corso dei secoli. Questa energia malvagia spingerebbe molte persone a togliersi la vita, benché alcune siano entrane nella foresta senza alcun intento suicida.

C'è chi sostiene inoltre che, in realtà, alcuni dei suicidi non sarebbero tali: ci sarebbe un giacimento di ferro sotterraneo in grado di far impazzire una bussola e molte persone si sarebbero perse nella foresta proprio per questo motivo, non trovando più la via d'uscita e rimanendo intrappolate all'interno del groviglio di cespugli fino a morire.
Si possono avvistare inoltre dei cartelli appesi agli alberi che avvertono "La tua vita è un dono prezioso per i tuoi genitori" o "Per favore, consulti la polizia prima di decidere di morire!".
Gli abitanti locali dicono di saper riconoscere ormai a colpo d'occhio tre tipi di persone: escursionisti in cerca di percorsi per il trekking sul Monte Fuji, persone con il gusto del macabro e spiritisti, oppure anime in pena che non hanno intenzione di fare ritorno. Nel terzo caso, la popolazione avverte immediatamente la centrale di polizia locale che inizia le ricerche. 

Ogni anno, dal 1970, viene avviata la "ricerca annuale", momento in cui la polizia locale effettua un rastrellamento della foresta allo scopo di raccogliere i resti dei corpi. La procedura di recupero è semplice ma allo stesso tempo bizzarra: nel caso gli operai addetti al mantenimento della foresta avvistassero un cadavere, devono riportarlo alla stazione di polizia, dove verrà posto in una stanza utilizzata specificamente per le persone che hanno commesso suicidio; fatto questo, giocano a sasso-carta-forbice per decidere chi dovrà spendere la notte a sorvegliare il corpo, spesso in avanzo stato di decomposizione.
Perché questa sorveglianza ad un corpo morto?
Qui entra in gioco ancora la tradizione scintoista giapponese: se lasciato solo, lo "yurei" (fantasma) del corpo suicida potrebbe gridare per tutta la notte, e far muovere il corpo spostandolo dal deposito per riportarlo nella foresta.


4 commenti:

  1. Ecco... esattamente i posti che non frequenterei mai! :p

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  2. Esattamente, almeno non da sola! (>o< )"

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  3. Post davvero interessante. Adoro leggere storie di fantasmi!

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